Dimagrire mangiando: dieta o regime alimentare?

Per dimagrire bisogna mangiare, ma in modo corretto ed equilibrato tale da non costringere il nostro organismo ad uno sforzo eccessivo, faticoso da sopportare e quasi sempre controproducente.

Dieta o regime alimentare?

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La parola “dieta” significa fondamentalmente “equilibrio“; deriva dal greco “DIAITA”, che significa modo di vita alimentare.

Dieta non significa privazione, divieto, rinuncia e tanto meno fame, ma modo corretto di alimentarsi per ottenere gratificazione fisiologica dal cibo tale da permettere soddisfazione quantitativa e qualitativa per una salute perfetta ed uno stato di benessere psicofisico completo.

Per ottenere un dimagrimento da un sovrappeso più o meno eccessivo bisogna quindi mangiare ma in modo corretto ed equilibrato, riducendo il numero di calorie o aumentando il dispendio energetico (o meglio entrambi), senza però sovraccaricare l’organismo di uno sforzo eccessivo, faticoso da sopportare e quasi sempre controproducente.
Dieta non significa rinunciare ad una vita sociale attiva, ma imparare a partecipare ad ogni evento della vita senza inficiare la prosecuzione del nostro programma alimentare.

Dieta significa imparare a darsi, applicandole, semplici regole, esattamente al pari di come la nostra stessa vita è scandita da regole che ci permettono di vivere a nostro agio con noi stessi e con chi ci circonda.

Non pensate però che, raggiunto il vostro peso ideale, sia tutto finito. La vera dieta “inizia quando è finita”, così come, dopo aver imparato la tabellina, grazie ad un meccanismo acquisito, si deve essere in grado di saperla anche senza ripassarla.

Per questo “fare la dieta” significa dimagrire sì, ma soprattutto comprendere il modo corretto di alimentarsi, in modo tale da, in primis, ridurre il sovrappeso, successivamente mantenere il normopeso.

La dieta dura in fondo tutta la vita, è vero, ma non come sacrificio o rinuncia, mai necessarie.

Quanto influisce l’attività fisica sulla perdita di peso?

Chi pensa che si possa agevolmente perdere peso e calorie con la sola attività fisica commette un errore. Basti pensare che con un’ora di corsa continua ad un andamento sostenuto si perdono 300 kcal (l’equivalente circa di un solo piatto di pasta) senza considerare che quando si tornerà a casa si avrà, per lo sforzo effettuato, una discreta fame che ci farà reintegrare le calorie perse se non addirittura superarle.

Se associata ad una dieta corretta, l’attività fisica assolve la funzione di vero “lubrificante” del nostro organismo: rimette in funzione i muscoli, le articolazioni, il cuore, la circolazione, arrivando a rilasciare una sensazione di benessere positiva per la nostra mente che ci aiuta ad essere più positivi ogni giorno.

In conclusione, l’attività fisica di per sé contribuisce in modo scarso alla perdita di peso, ma è di fondamentale importanza per la sua coadiuvante, se associata in modo regolare ad una dieta equilibrata.

Le bevande gassate

Le bevande gassate ad una prima assunzione hanno l’effetto immediato di “gonfiare” l’addome perché contengono anidride carbonica; questo però è solo un effetto temporaneo, indipendente dall’aumento di peso o dalla sensazione di ingrassarsi, in quanto vengono eliminate prontamente. L’unica cosa effettivamente rilevante ai fini della dieta è solo la quantità specifica di calorie contenute nella relativa bevanda, normalmente poche.

Sono necessari i farmaci per dimagrire?

In generale no! I farmaci c.d. anoressizzanti, in quanto soppressori dell’appetito, comportano un dimagrimento per il semplice fatto che non si mangia. La perdita di peso diventa semplicemente un artificio perché non legata ad una alimentazione corretta ma ad un obbligo alimentare. Quando cessa questo “aiuto insano” (o per necessità o per effetti collaterali anche gravi) l’organismo ci costringe ad un contraccolpo, spesso deleterio, con riacquisto del peso e spesso con interessi pesanti. Quindi controproducente!

I farmaci anoressizzanti sono però necessari in alcune situazioni particolari in cui non ci sono alternative per una perdita di peso indispensabile necessaria ad evitare rischi per la salute come le obesità patologiche in cui la perdita di peso è legata alla possibilità di sopravvivenza. L’assunzione dei farmaci anoressizzanti deve essere allora accompagnata da concomitanti terapie di supporto quali l’assistenza psicologica, l’attività fisica e nei casi più gravi il supporto chirurgico (finalizzato alla integrità della salute del soggetto medesimo), e naturalmente un regime dietetico dal quale non si può prescindere.

L’importanza del controllo periodico

La dietoterapia non consiste solo nell’eseguire il programma alimentare consigliato, ma necessita anche, anzi soprattutto, di un controllo periodico col medico prescrittore.

È consigliata vivamente una valutazione periodica non solo delle condizioni di salute ma anche delle problematiche che possono essere trascurate o minimizzate da chi la segue, in realtà importantissime per un corretto proseguimento della terapia alimentare, non tanto per problemi di salute, i quali di solito con una dieta adeguata non si verificano, ma per correggere errori o sopravvenienze che possono compromettere la prosecuzione e il buon fine del programma alimentare.

Normalmente è sufficiente un controllo al mese ma è possibile serva un qualsiasi consiglio in ogni momento sia necessario.